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Panaeolus subbalteatus, funghi stupecacenti - Ian Williams https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Panaeolus.subbalteatus.5.jpg CC BY-SA 3.0

Piante, funghi e insetti... stupefacenti

Sin dall’alba della storia, la ricerca di stati alterati risulta essere un elemento comune e ripetuto nei secoli, tanto per la specie umana, a prescindere dall’etnia e dalla derivazione geografica, quanto per moltissimi animali, per i quali un esempio è dato dalle scimmie giapponesi solite inebriarsi con della frutta lasciata fermentare per aumentarne il grado alcolico.

Tralasciando le varie tossicodipendenze capaci di trascendere le generazioni (i “tossici” esistono oggi tanto quanto esistevano negli anni Ottanta o ancora nell’Ottocento), l’esigenza di far ricorso a sostanze stupefacenti per alterare la percezione della realtà è da sempre figlia delle più svariate istanze culturali, per le quali, sia studi storici sia antropologici hanno portato alla luce numerosi motivazioni, legate ora al sacro ora al campo di battaglia.
Sciamane e sciamani e con essi tutte le figure analoghe (streghe
comprese) hanno infatti da sempre avuto bisogno di ricorrere agli stupefacenti, siano essi di origine animale, vegetale o fungina, in modo tale da raggiungere uno stato di coscienza senza il quale non sarebbe possibile mettersi in contatto con spiriti o divinità, per non parlare poi dei diversi rituali di divinazione o affini.
Parallelamente, anche i guerrieri, dai feroci berserkr vichinghi agli inca, erano soliti usare sostanze eccitanti per aumentare il furore in battaglia, abitudine a ben vedere nemmeno troppo

Bersekr Sören Hallgren, SHM https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Torslundapl%C3%A5tarna_-_Historiska_museet_-_618349_HST_-_324349_(cropped).jpg CC BY 4.0
belladonna

lontana dai tempi moderni, visto che riguarderebbe anche i soldati prussiani del Settecento o ancora quelli dei diversi fronti della seconda guerra mondiale.

Del resto, la natura stessa non è avida nella distribuzione di principi attivi stupefacenti, tanto che a livello storico si potrebbero fare tantissimi esempi, dalla mandragola al giusquiamo, dalla belladonna ad alcuni tipi di rospo, il tutto passando dall’amanita muscaria.
Proprio per il valore antropologico che viene attribuito a questo ampio ventaglio di sostanze Yume edizioni, da ormai diverso tempo, ha prodotto diverse ricerche, che hanno portato alla nascita di diversi saggi, nella maggior parte dei casi firmati da Gianluca Toro, basti pensare a LA RADICE DI DIO E DELLE STREGHE, AMANITA MUSCARIA, GIUSQUIAMO, IL RISVEGLIO DELLA BESTIA, L’OMBRA MORTALE DELLA NOTTE o all’ultimissimo INSETTI E SOSTANZE PSICOATTIVE… moltissime sono state le informazioni venute alla luce, a cui non potranno che seguirne molte e molte altre.